Ascoltare i bambini: le 12 regole d’oro

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Ascoltare i bambini: far loro sapere che li stai ascoltando

Di Violet Oaklander

La maggior parte dei bambini sente di non essere ascoltato.

Penso che sia questo che causa così tanti problemi. Mi ricordo di una mamma e di un bambino di quattro anni che sono venuti nel mio studio qualche tempo fa. La mamma era allo stremo perché il bambino faceva un sacco di capricci e si incolleriva, e lei sentiva che stava perdendo il controllo della situazione.

Dal momento che è così difficile per un bambino di quattro anni conversare come un adulto, ho chiesto a entrambi di disegnare cosa gli dava più fastidio l’uno dell’altra.

La mamma iniziò immediatamente a disegnare un bambino steso sul pavimento che faceva le bizze gridando, arrabbiandosi e piangendo.

Il bambino la guardò per un po’, e poi si mise a disegnare il suo disegno, di un bambino che faceva i capricci e di una mamma in piedi davanti a lui. Chiesi alla mamma di dire al bambino del disegno cosa la faceva ammattire così tanto. Disse: “Non mi piace quando fai i capricci e sei così arrabbiato. Non so cosa fare”. Poi ho chiesto al bambino di parlare alla mamma del disegno. “Non mi piace quando te ne stai lì in piedi davanti a me strillando quando mi sto arrabbiando!”.

Intanto che ognuno parlava ai disegni, invece che l’uno con l’altra, il bambino disse: “Tu non mi ascolti!

Sembrò che nell’ultimo episodio di collera la madre gli stesse chiedendo di mettere via i suoi giochi, disseminati dappertutto, prima di cena. Lui cercava di dirle che qualcuno di quei giocattoli era stato lasciato in giro dal suo fratellino più piccolo. Per qualche motivo lei non aveva ricevuto il messaggio, e ha alzato la voce ordinandogli di mettere tutto a posto, dopodiché lui si è buttato a terra calciando e urlando. Queste scene accadevano molte volte.

Di base, i bambini sono abbastanza ragionevoli se si sentono ascoltati.

Imparare ad ascoltare i bambini è quindi importantissimo. Mi ricordo quando uno dei miei figli veniva a casa da scuola lamentandosi di qualche ingiustizia. Avrei voluto fare qualcosa per riparare, o dargli dei consigli su come gestire la cosa. Poi mi mordevo la lingua e lo ascoltavo e basta, e lui dopo avermi raccontato la cosa correva fuori a giocare, e l’incidente sembrava dimenticato.

Ci sono alcuni punti che credo fondamentali riguardo all’ascoltare i bambini:

1 Essere presenti – essere in contatto. Non lasciate che la vostra mente vaghi. Bloccate qualunque cosa non sia il vostro contatto con la bambina*.

2 Seguite il loro ritmo e, se possibile, il loro livello. Se la bambina sta in piedi, state in piedi. Se sta sul pavimento, state sul pavimento con lei, e così via. Nel caso la bambina sia agitata o irrequieta, cercate di non darci peso. Probabilmente è nervosa e ansiosa. State con lei.

3 Ripetete ciò che la bambina dice, per farle sapere che la state ascoltando. “Giovanni ti ha colpita”.

4 Chiarite (se non avete capito, non fate finta).

5 Usate una voce normale, naturale. NON una voce da insegnante, o da chi sta più in alto, o da presa in giro o infantile, o troppo gioviale e gentile.

6 Prendete i bambini sul serio.

7 Fate sempre attenzione al linguaggio. Usate parole che i bambini possono comprendere.

8 Usate suoni e gesti per dimostrare che state ascoltando. Restate presenti.

9 Non fate lezioni, non spiegate nulla, non cercate di aggiustare niente, non date consigli nel momento dell’ascolto. Se credete sia utile spiegare qualcosa, lo potrete sicuramente fare più tardi.

10 Guardate gli occhi, i movimenti a badate al tono della voce per gli indizi che possono aiutarvi a capire l’emozione del bambino. “Mi sembra che questo ti stia facendo veramente arrabbiare!”.

11 Articolate la comunicazione per i bambini. Non fate troppe domande. Dite “scommetto…“, “scommetto che questo non ti piace…”, “scommetto che è stato divertente”, “scommetto che questo ti ha fatto arrabbiare tantissimo”. Se vi state sbagliando, ve lo diranno.

12 Usate figure e materiale simbolico per tirar fuori le cose. Disegni, o pupazzi, o personaggi di argilla. O semplicemente fate role playing, e scambiatevi i ruoli.

*In tutti i suoi scritti, Violet utilizza spesso il femminile al posto del maschile generico. Ci piace molto questa attenzione al femminile a partire dal linguaggio, e traduciamo volentieri alla lettera.

 

Copyright Violet Oaklander, Ph. D.

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