“Just for Now”
By Karen Fried, Psy.D., MFT
karenfried@kandmcenter.com
https://www.oaklandertraining.org/
Siamo tutti più che consapevoli di trovarci, a causa del COVID-19, in una crisi globale senza precedenti.
Come psicoterapeuta infantile, specializzata nella terapia a indirizzo Gestalt, facc
io uso del modello di Violet Oaklander e desidero riflettere e condividere i miei pensieri sull’utilizzo di tale modello con i bambini e le loro famiglie in questo momento particolare di distanziamento sociale e terapia virtuale.
Ho avuto il privilegio di condividere questo modello in Italia con molti talentuosi e meravigliosi psicoterapeuti infantili e adolescenziali che conosco da sette anni ed il mio cuore è con loro e con i bambini affidati alle loro cure.
Questo articolo presenta un caso esemplificativo per definire, spiegare ed illustrare l’uso del modello Oaklander, in una seduta telefonica o virtuale, e l’utilizzo della tecnologia per osservare il lavoro proiettivo del bambino.
incluse brevi illustrazioni delle strategie adottate dai bambini per fare fronte alle situazioni e le risposte terapeutiche;
vengono inoltre offerte alcune indicazioni per le sedute telefoniche o virtuali.
Nella seconda parte il caso di “Mary” di dieci anni illustra come le tecnologie a disposizione e le tecniche Oaklander classiche -pratiche e proiettive- potrebbero essere utilizzate in circostanze straordinarie.
Ringrazio Mary e la sua famiglia per avermi gentilmente permesso di utilizzare gli appunti delle sue sedute, le parole, i disegni e altro materiale per illustrare l’uso del modello Oaklander in un periodo di crisi.
l’articolo suggerisce attività da implementare in incontri successivi.
Il titolo dell’articolo “Just for now” (Solo per adesso) immediatamente suggerisce una via per inquadrare la terapia in questo momento.
Ricorda agli psicoterapeuti e alle famiglie che dovremmo sposare obiettivi dettati dalla crisi a interventi che rinforzino il senso di sé e di resilienza dei bambini e che dovremmo postporre
qualunque altro tipo di lavoro in profondità per aiutarli a rispondere alla situazione presente –il compito più rilevante ed ambizioso che abbiamo.
Il rapporto tra lo psicoterapeuta ed il bambino durante i periodi particolarmente stressanti è di fondamentale importanza.
Affinché tale rapporto rimanga genuino, spiegate ai bambini cosa sta succedendo utilizzando termini appropriati al loro livello di sviluppo.
Ciò significa assicurarsi che le informazioni che vengono fornite siano direttamente applicabili alla loro salute e sicurezza e adeguate al loro livello di maturità.
Come primo passo chiedete ai genitori cosa i bambini hanno già sentito in famiglia, dalla televisione o al di fuori della famiglia:
non date per scontato che i bambini abbiano capito quello che hanno ascoltato.
È possibile che abbiano incamerato solamente l’aspetto stressante ma che siano confusi sugli eventi e sull’impatto che possono avere sulla loro vita.
Così sarete in grado di informarli in una maniera a loro intelligibile e che supporta la loro resilienza.
Il termine contatto nella Gestalt si riferisce alla capacità del cliente di essere presente – di saper utilizzare le abilità fisiche, emotive ed intellettuali per connettersi nel presente con se stessi e l’altro.
È chiaro che le limitazioni alla nostra presenza fisica durante la seduta creino delle difficoltà uniche.
Certamente le sedute possono essere accorciate per conciliare una minore capacità di concentrazione dei bambini quando ci vedono attraverso uno schermo.
È opportuno che uno dei genitori partecipi al lavoro con il bambino perché la sua presenza potrebbe aumentare il livello di attenzione del bambino.
Per esempio alla seduta con Mary, illustrata più avanti, hanno partecipato la mamma e, brevemente, un fratello.
I bambini in fase di sviluppo sono tipicamente egocentrici e tendono a ritenersi responsabili delle disgrazie – se non di una pandemia globale forse per certi aspetti di essa.
Se un familiare o un insegnante si ammala, potrebbero sentirsi responsabili per non essersi sufficientemente lavati le mani.
Comunica al bambino che non è colpa sua ed incoraggia i genitori a fare lo stesso.
Durante questo periodo di crisi ristruttura il tuo lavoro con la famiglia dando priorità alle prime necessità al fine di armonizzare il più possibile la logistica giornaliera dalla famiglia ed il lavoro da svolgere.
Il problema manifesto ed i necessari aggiustamenti.
La risposta appropriata ad un momento di crisi potrebbe significare di mettere da parte “solo per adesso” l’obiettivo terapeutico del trattamento del problema manifesto, così da poter aiutare il bambino e la famiglia a gestire le nuove problematiche causate dalla situazione corrente.
È chiaro che il problema con il quale il bambino si è presentato sarà un fattore rilevante nella maniera in cui il bambino reagirà alla crisi.
Durante un periodo di crisi, è possibile che problemi differenti si manifestino in maniera differente, per
esempio:
Puoi gestire ogni tipo di reazione innanzitutto validando tutti gli stili di risposta – ognuno è sotto stress.
Se valuti le loro risposte individuali in base ai loro bisogni individuali, puoi fornire loro maniere più specifiche ed appropriate per affrontare la situazione.
Durante un periodo di crisi i genitori spesso credono di non essere in grado di confrontarsi
emotivamente con le manifestazioni di preoccupazione e risentimento dei loro figli.
Per aiutarli, istruiscili su come programmare delle sedute a tempo, da 1 a 5 minuti, dove esternare le proprie difficoltà affinché i bambini possano lasciarsi andare e le costanti esplosioni vengano limitate.
La paura suscitata dal COVID-19 gene
ra probabilmente tensione all’interno del nucleo familiare.
È possibile quindi che i genitori tollerino ancor meno le forti emozioni espresse dai loro figli.
Il riconoscimento e la legittimazione da parte dello psicoterapeuta delle manifestazioni di rabbia ed il suo aiuto ai bambini ed agli altri membri della famiglia nell’esprimerla permette ad ognuno di sentirsi considerato.
Gli psicoterapeuti ed i genitori vogliono alleviare il dolore che i bambini provano nei momenti difficili.
Ricorda ai genitori che i bambini si sentono più al sicuro quando sono soggetti a limiti e confini appropriati.
Incoraggia le famiglie a mettere per iscritto il programma della routine della casa, specialmente in momenti così inusuali.
Inoltre, assicurati di includere aspetti importanti per lo sviluppo dei bambini:
Puoi incoraggiare i bambini e le loro famiglie a documentare con foto e designi come seguono il loro
programma così come hanno fatto Mary e la sua famiglia.
Disegno Programma Giornaliero Covid-19
Un periodo di crisi suscita emozioni estreme, prevalentemente negative. Questi sentimenti negativi onnicomprensivi possono sopraffare i bambini e le loro famiglie.
Mostrare sensibilità verso sentimenti polarizzati verso se stessi “sono buono/sono cattivo” -che si contrappongono- può facilitare l’espressione di sentimenti di paura, rabbia e tristezza equilibrandoli con ricordi di momenti felici.
Questo approccio equilibratore aiuta a cambiare la loro prospettiva e a ridurre lo stress.
Non farti spaventare da questo formato! Ricorda che la maggior parte dei bambini di tutte le età hanno una buona dimestichezza con le tecnologie, sono a loro agio ad impararne di nuove ed abituati ad interagire con familiari e amici attraverso FaceTime o simili.
Poiché non sarai nel tuo studio con tutte le tue risorse a disposizione, è importante prepararsi in anticipo.
Ho comunicato a Mary e a sua mamma-con sufficiente preavviso- di preparare pennarelli, fogli di carta, riviste, libri e di avere a portata di mano il telefono della mamma per poter fare fotografie durante la seduta.
Inoltre, i genitori devono garantire al loro bambino o adolescente uno spazio privato e tranquillo per lo svolgimento della seduta virtuale.
Durante questo periodo di crisi, tutta la famiglia è a casa e la flessibilità è necessaria.
Per esempio, la sorella maggiore di Mary, presente per una parte della seduta, è uscita quando Mary glielo ha chiesto così da poter compilare da sola la sua “lista di preoccupazioni”.
Nella modalità virtuale è più difficile valutare il livello di contatto ovvero la capacità del cliente di essere presente.
Per questo è importante tenere a mente possibili attività alternative che suscitino interesse nel caso il bambino perdesse interesse o completasse le attività proposte più velocemente del previsto.
Con Mary ho scelto di farle fare all’inizio della seduta tre disegni, attività che richiede una maggiore applicazione della più semplice selezione di immagini, e sono poi passata proprio alla selezione di immagini per la parte della seduta dedicate alla “felicità“. Questo passaggio è stato programmato per prevenire che si stancasse di disegnare e per mantenere interesse durante il lavoro di contrapposizione.
Se avessi notato stanchezza da parte sua durante le attività, le avrei chiesto di trovare giocattoli od oggetti legati ai suoi ricordi.
Preparati ad accorciare la durata della seduta se il bambino o l’adolescente perde interesse con questo formato. Quando possibile concludi con una nota positiva una seduta ridotta sottolineando i risultati ottenuti dal cliente.
Mary ha un ottimo rapporto con la mamma e per questo ho deciso di invitarla a partecipare alla prima seduta virtuale che è andata molto bene.
Ciò mi permetterà di poter fare le prossime sedute solo con Mary.
Nelle prossime settimane, documenterò sedute con adolescenti che, come si sarebbe potuto prevedere, si sono trovati perfettamente a loro agio con il formato virtuale e senza la presenza dei loro genitori.
Questa crisi offre agli psicoterapeuti che vedono i bambini prevalentemente in clinica, a scuola o presso il loro studio, l’opportunità di utilizzare la casa dei clienti come una vera e propria risorsa.
Chiedigli di mostrarti la loro casa, di presentarti il loro animale domestico, i loro fratelli e/o sorelle, altri membri del nucleo familiare, oggetti o luoghi speciali.
1. Quali sono i suoni della casa che preferiscono? E quelli che gli piacciono di meno? Possono dirteli, scriverli o anche riprodurli per te.
a. L’abbaiare del cane, le grida dei fratelli, il traffico, la musica o il rumore della cucina quando si prepara da mangiare sono i suoni più comuni che vengono riportati.
b. Lavora sugli aggettivi: come sono questi suoni? Rumorosi, quieti, musicali, soffusi, rilassanti, irritanti?
2. Cosa si vede nella loro casa, le cose o i luoghi più comuni, quelli che preferiscono e quelli che gli
piacciono di meno.
a. Possono farti fare di nuovo una visita virtuale, magari della loro stanza o del loro spazio preferito.
b. Impegnati ad aumentare la loro espressività nel descrivere la loro stanza o il loro spazio preferito sia a parole che scrivendo: è un posto accogliente, fresco, tranquillo, privato, piccolo, grande, rilassante, eccitante?
Segui le stesse linee guida per il tatto, l’olfatto ed il gusto.
3. Quali sono le cose più comuni da toccare in casa, quelle che preferiscono e quelle che gli piacciono di meno;
4. Quali sono gli odori più comuni in casa, quelli che preferiscono e quelli che gli piacciono di meno;
5. Quali sono i gusti più comuni, quelli che preferiscono e quelli che gli piacciono di meno.
Mary ha dieci anni e le strategie che ha messo in atto in questo periodo di crisi sono diventate un po’ ossessive.
Durante la seduta ed in risposta all’intensità della crisi che stiamo tutti vivendo, ho adottato di proposito un tono leggero.
Ho incluso passaggi progressivi orientati a trovare una soluzione, come per esempio compilare una lista di cose fonte di preoccupazione o una mini seduta casalinga dove esprimere le proprie lamentele;
tutto ciò per permetterle di esprimere le sue preoccupazioni ed identificare i passaggi da fare per accendere emozioni positive.
Ho anche incoraggiato Mary a compilare un programma per organizzare il suo tempo a casa e che includesse attività fisica, compiti specifici, socializzazione e aiuto agli altri.
-Coronavirus
-Scuola virtuale
-Non poter fare il mio spettacolo
-La cancellazione delle mie classi di corsa e danza
Cari amici,
ho 10 anni e vivo a LA. Volevo condividere con voi alcuni giochi e giocattoli con cui voi e la vostra famiglia potete giocare. Spero che vi piaccia.*
Cordiali saluti, Mary
P.S. Spero che troviate un posto sicuro e tranquilo dove stare.
P.P.S Spero che non prendiate il chronavirus.
Cordiali salut, Mary
*NB: Gli errori di ortografia e grammatica sono dovuti alla giovane età di Mary. Abbiamo scelto di non
correggerli per riportare fedelmente quello che ha scritto.
-Colorare tra le righine
-Guardare la tv
-Leggere
-Giocare con il cane
-Battere mia mamma ai giochi da tavola
-Costruire giochi
-Giocare con i giochi
Il professore Peter Mortola della Lewis and Clark University e autore del libro “Window Frames”, notò che atti di generosità come quello fatto da Mary regalando i suoi giocattoli ad altri bambini rappresentano utilmente l’opposto della separazione sociale imposta da questa crisi.
Mary ha quindi potuto rendersi conto che attraverso la sua scelta di condividere i suoi giocattoli, poteva contobilanciare il malessere provocato dell’isolamento forzato.
Gli esercizi di proiezione mi hanno permesso di utilizzare le polarità rilevate e di ottenere il medesimo effetto.
Attraverso FaceTime, ho chiesto a Mary di fare tre disegni e poi ho chiesto a lei e a sua madre di mandarmeli attraverso la posta elettronica:
1. Un ricordo di sentirsi preoccupata più di un anno fa;
2. Un ricordo di sentirsi preoccupata un anno fa;
3. Un ricordo di sentirsi preoccupata nel mese scorso
Poi le ho chiesto di classificare i ricordi da lei scelti in base alle emozioni suscitate. Infine le ho chiesto di spiegarmi come fosse arrivata a tale ordine.
Lo scopo di chiedere a Mary di fare i tre designi, ordinarli in una classifica e spiegarli, era di darle l’opportunità di connettersi con tempi passati quando aveva provato emozioni simili a quelle di adesso.
Lei e sua mamma hanno deciso per una maggiore chiarezza di dare un nome a ciascun ricordo.
Il risultato ottenuto è che Mary si è potuta rendere conto che le emozioni provate non sono sconosciute e che ci ha già convissuto.
Disegno 1
“Io mentre mi operano al cuore quando avevo 3 anni”
Disegno 2
“Questo è nel 2019 quando le persone non erano gentili con me”
Disegno 3
“Persone con Corona Virus”
Ho quindi chiesto a Mary di ordinare i disegni in base all’intensità delle emozioni suscitate, dalla più forte alla più mite.
Il disegno che raffigurava la sua operazione al cuore è quello che la toccava di più, il disegno del Corona Virus era al secondo posto e al terzo quello delle persone che non erano gentili con lei.
Quando le ho chiesto perché avesse scelto quell’ordine, mi ha risposto:
Perché fa veramente paura avere un’operazione e avere qualcosa di strano nel tuo corpo. E non è molto regolare. La maggior parte delle persone non ce l’ha. Da quel momento in poi ho sempre avuto paura delle iniezioni. Hanno dovuto inserire un ago dentro di me. Da quel momento in poi sono stata terrorizzata.
La mamma di Mary era sorpresa che Mary avesse emozioni più forti riguardo all’operazione al cuore
piuttosto che al COVID-19, la causa dello stress attuale.
La classifica stilata da Mary esemplifica il valore di offrire ai bambini l’opportunità di esprimere il loro punto di vista senza il disturbo creato dal punto di vista di un adulto.
Di seguito ho chiesto a Mary di scegliere tre immagini che rappresentassero il polo opposto delle emozioni negative espresse; quindi ricordi di momenti felici negli stessi periodi di tempo.
Mary e la mamma mi hanno inviato via email queste immagini.
Immagine 1
“Sentirsi felice quando è arrivato il cane Bubba quando Mary aveva 8 anni”
Immagine 2
“Sentirsi felice quando Mary ha imparato a risolvere il cubo di Rubik”
Immagine 3
“Sentirsi felice quando Mary ha interpretato il personaggio di Yenta in Fiddler on the Roof (Il Violinista sul tetto)”
Alla richiesta di ordinare le immagini in base alle emozioni che le avevano suscitato, Mary ha indicato l’arrivo del cane come l’emozione più forte, interpretare Yenta come seconda e risolvere il cubo di Rubik come terza.
Ho chiesto a Mary cosa pensasse dei due esercizi. Mi ha detto: Ho pensato che puoi passare dall’essere preoccupato all’essere felice – non sai mai, potresti essere felice o triste. Se stai facendo qualcosa che ti piace, non sai quello che potrebbe succedere. Potrebbe cancellarsi. Inoltre le ho chiesto se avesse notato delle differenze nei suoi pensieri o nei suoi stati d’animo mentre lavorava su entrambe le emozioni. Mi ha risposto: Mi sono sentita uguale per entrambe.
Questo esempio di seduta illustra una maniera di utilizzare il modello Oaklander in un periodo di crisi.
Ha aiutato Mary ad identificare e focalizzare le emozioni suscitate dalle cause dello stress attuale.
Le ha permesso di contestualizzare entrambe le emozioni provate e la sua esperienza della polarità dei momenti di felicità nel passato, con il risultato di ricordarle che il suo essere preoccupata è “solo per adesso”.
Mary ha imparato che è possibile, anche nel pieno di una crisi, provare momenti di gioia e altre emozioni positive.
È sembrato anche che, una volta che i ricordi venivano visti attraverso la prospettiva del presente, abbia provato l’esperienza di elaborare con le stesse emozioni ricordi negativi e positivi.
1. Chiedi al cliente di immaginare un luogo al sicuro, di disegnarlo e descriverlo. Quando il mondo esterno è diventato fonte di incertezza e di pericolo, è infatti di primaria importanza saper immaginare un luogo sicuro all’interno.
2. Aiuta il bambino ad identificare e connettere le emozioni con il proprio corpo: “Dove senti la preoccupazione? Che aspetto ha? Disegnala, impersonala e descrivi te stesso come quell’emozione”.
3. Proponi esercizi di rilassamento come visualizzare immagini che suscitano sensazioni di benessere e rilassano la mente ed il corpo. Ci sono molte applicazioni disponibili che sono adatte ai bambini.
4. Utilizza un collage. Seleziona un tema se vuoi, scegli le immagini da ritagliare dalle riviste, assemblale e incollale su un grande foglio di carta o di cartone. Incoraggia il bambino a descriverti il collage e a vederlo come l’espressione del significato che lui gli ha dato.
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