Di Francesca Cannata
Cosa sono la rabbia e l’energia aggressiva?
L’energia aggressiva è un’energia psicofisica che ha una fortissima eco nel mondo emotivo.
Rappresenta quella spinta alla vita e all’auto-affermazione che tutti noi abbiamo dentro e che ci serve per sopravvivere e per realizzarci.
L’energia aggressiva in questa accezione positiva è indispensabile all’uomo per entrare in un processo, affermarsi e realizzarsi, soddisfare un bisogno, agire e apportare cambiamenti in se stesso e nell’ambiente circostante.
È la forza che consente di dare un morso a una mela, di afferrare gli oggetti di cui si ha bisogno, di andare per il mondo e trovare la propria strada.
È necessaria per attivare e portare avanti il processo di differenziazione dalla simbiosi genitoriale e di individuazione del Sé nella crescita e nell’autonomia.
la stessa difficoltà di far fronte all’energia aggressiva come pericolosa spinta alla trasformazione, alla separazione e alla vita e strutturano delle personali e culturali difese da questa energia per se stessi e per gli altri.
Il potere che esercitiamo sui più piccoli è grande e invia messaggi chiari su quanto l’energia aggressiva non è gradita e deve essere tenuta fuori il più possibile dalle nostre vite e dalle nostre relazioni.
Nessuno, o quasi, sostiene la nostra voglia di affermazione e separazione e ci insegna a diventare sempre più simili a noi stessi.
Nella nostra cultura ci sono emozioni considerate positive, da ricercare, poter provare ed esprimere e delle emozioni che sono considerate negative, da censurare, che ci procurano agitazione e disapprovazione interna ed esterna quando le viviamo.
fondatrice del modello di Psicoterapia della Gestalt per bambini e adolescenti che porta il suo nome:
“Quando una bambina piccola dice: No! a voce alta, mobilita tutta l’energia che ha per esprimere un disappunto/dispiacere per qualcosa che la danneggia in qualche maniera, lei non è arrabbiata come noi intendiamo, lei sta esprimendo se stessa.
Lei deve usare la voce alta perché vuole disperatamente essere ascoltata.
Il suo No! viene dal nucleo del suo essere.”
che hanno avuto lo stesso trattamento dalle generazioni precedenti quando erano bambini e non sono stati educati a una consapevolezza emotiva e soprattutto accolti e sostenuti nel proprio vissuto più profondo.”
Fritz Perls, fondatore della Psicoterapia della Gestalt, parla di resistenze emozionali in questi termini: “Il trattenimento delle emozioni conduce ad un avvelenamento emozionale, proprio come la ritenzione dell’urina causa l’uremia. Le persone sono avvelenate dall’amarezza verso il mondo intero quando non riescono a scaricare la loro furia contro un oggetto particolare.”
per portare avanti un lavoro di ricerca e di intervento sul territorio.
Le esperienze professionali sono state raccolte in un libro dal titolo:
La rabbia e l’energia aggressiva edito da Homo Scrivens, pubblicato a giugno 2019.
L’operazione delle diverse voci del coro che compone questo libro vuole portare avanti nel territorio umano è simile a quella che architetti e urbanisti fanno con i territori più disagiati e ormai quasi abbandonati al degrado, alla violenza e alla disumanità, del nostro pianeta.
Da qui il sottotitolo: Percorsi di rigenerazione umana.
Rigenerare questi spazi nascosti, inibiti e censurati dell’essere umano.
Ridefinire confini, aprire nuove porte, ripercorrere le strade della condivisione, trasformando queste forze e rendendole possibili da dire, da praticare, da accogliere e quindi da condividere.
Vogliamo sostenere l’esigenza di promuovere la costruzione partecipata e comunitaria di riti familiari e di gruppo per esprimere in modo consapevole e protetto la rabbia.
Forme di giochi e di scambi che rendano sostenibili i vissuti interni;
modalità attuali, contemporanee, per riappropriarsi della rabbia e dell’energia aggressiva come risorse dentro di noi e accettate nelle nostre famiglie e nelle nostre culture.
Riti che ci sostengano nella possibilità di dire, nominare quello che sentiamo e di generare consapevolezza personale e interpersonale e di trasformare queste energie in azioni riconosciute e previste culturalmente.
La linea educativa e culturale perseguita fino ai giorni di oggi non ha prodotto effetti benefici sulle tendenze distruttive del genere umano.
L’obiettivo di reprimere la rabbia non ha portato ai risultati sperati
La violenza non crea scambio, non è evolutiva per chi la agisce e per chi la subisce.
Vogliamo inibire la violenza nei nostri giovani e lo facciamo con la violenza, in un paradosso che non ha via di uscita.
Dobbiamo coltivare l’arte di amare se stessi e gli altri.
Educare non vuol dire limitare, castrare, adattare e creare individui adeguati alla nostra società, ma viene dal latino educere:
tirar fuori, promuovere l’espansione della coscienza e la realizzazione delle potenzialità umane. Educare vuol dire amare l’altro partendo dall’amore che nutro verso me se stesso.
Gli autori del libro La rabbia e l’energia aggressiva sono: Francesca Cannata, Chiara Catapano, Federica Fusco, Maria Beatrice Giordano, Serena Giorgio Marrano, Lorenzo Pace, Alexandra Palamidesi, Claudia Roma, Caterina Ventura.
La prefazione del testo è a cura di Lynn Stadler, psicoterapeuta e trainer internazionale per il Corso di Psicoterapia della Gestalt per bambini e adolescenti secondo il modello Oaklander.
Lynn è presente già da due anni presso l’Associazione “Oltre la Tenda” per uno dei principali training italiani nel metodo Oaklander.