Dr.ssa Sara Bradac
Psicologa-Psicoterapeuta
Gestalt Play Therapy Practitioner
In questo articolo vi illustrerò alcune attività per aiutare il vostro bambino a sviluppare la capacità
di comprendere e gestire le proprie emozioni, cioè quella che viene definita “competenza
emotiva”. Questa è molto importante nell’adattamento socio-affettivo del bambino, per aiutarlo a
stabilire relazioni positive e far fronte alle diverse situazioni di vita (frustrazioni, preoccupazioni,
ansie, paure, rabbie etc).
Scopo di questo articolo è darvi delle idee per fare attività con i vostri bambini che li aiutino da una
parte ad acquisire consapevolezza delle proprie emozioni e, dall’altra a mostrarsi sensibili a quelle
altrui.
Quest’ultima capacità richiede di prestare attenzione alla situazione, all’espressione del
viso, al linguaggio del corpo e al tono di voce della persona con cui interagiamo.
Ho deciso di dare alle attività un ordine che vi guiderà nell’aiutare il vostro bambino a dare prima
un nome alle emozioni, collegare poi un’espressione (volto, gesti e voce) e per ultimo connettere
emozioni e situazioni.
E’ possibile, comunque, scegliere l’ordine che si preferisce, deciso anche in
base all’età e alle capacità che il bambino già possiede.
Questa prima attività aiuta i bambini a conoscere e dare un nome alle emozioni. Vi serviranno dei cartoncini e dei colori (pennarelli, matite, acquarelli o quello che desiderate).
Si tratta di disegnare e ritagliare delle faccine che possano rappresentare almeno 5 emozioni: tristezza, gioia, paura, rabbia, disgusto.
Una volta ritagliati i cartoncini potrete dedicarvi con i vostri bambini ad assegnare a ciascuna emozione un colore (ad esempio potrebbe essere rosso per la
rabbia, giallo per la gioia e così via) e a disegnare dentro ciascuna faccina l’espressione che per voi corrisponde a quell’ emozione.
Vi dovete chiedere: come sono gli occhi e la bocca di ogni faccina? Costruire insieme questo materiale permette, divertendosi, di parlare con i bambini di
queste emozioni e di aiutarli a nominarle.
A seconda dell’età del bambino e anche della dimestichezza che pian piano sviluppa con le emozioni si possono creare nuove faccine per la preoccupazione, per l’ansia, per la vergogna, per il fastidio, per la noia, per la sorpresa etc.
Questo gioco aiuta i bambini ad apprendere e riconoscere le emozioni dal comportamento non verbale, nello specifico dalle espressioni del viso e dai gesti.
Vi serviranno delle faccine delle emozioni come quelle costruite per la prima attività, anche se in numero maggiore, e un sacchetto di carta: a turno, i partecipanti al gioco pescano una faccina e poi solo utilizzando l’espressione del viso e i gesti cercano di far indovinare agli altri di quale emozione si tratta.
Anche per fare questa attività vi saranno utili le faccine delle emozioni e un sacchetto di carta. Il gioco consiste nel pescare una faccina e cercare di far indovinare agli altri di quale emozione si tratta utilizzando solo la voce. Attenzione non si possono usare parole ma solo emettere un suono di gioia, di paura, di rabbia, di dolore, di disgusto, di sorpresa e così via.
Adesso… Cambiamo le faccine!
Per fare questo gioco dovrete ritagliare dei cartoncini ovali con disegnati dentro solo occhi e naso. Su un altro cartoncino disegnate diversi tipi di bocca e di sopracciglia che poi ritaglierete: ad esempio sopracciglia aggrottate, tristi, felici, sorprese – bocca arrabbiata, triste, felice, sorpresa.
Adesso comincia il gioco da fare con il vostro bambino: chiedetegli di posizionare sopracciglia e bocca sul cartoncino disegnato per rappresentare le diverse emozioni.
Per fare questa attività vi serviranno ancora le faccine delle emozioni e il sacchetto di carta ma avrete bisogno di creare anche un nuovo materiale: c’è bisogno di scrivere su dei cartoncini delle situazioni che andranno poi collegate alle diverse faccine. Questa volta i cartoncini delle situazioni sono costruiti dagli adulti prima di fare il gioco.
Il gioco consisterà infatti nel pescare e leggere le varie situazioni e lasciare che il bambino associ a queste una faccina. Vi lascio qualche suggerimento per la creazione delle situazioni che potete riadattare sulla base delle vostre vite e possono essere stimolo per crearne di nuove e poter ripetere spesso questo gioco:
– ricevi il regalo di compleanno che desideri, ricevi dei complimenti per aver fatto bene qualcosa, riabbracci una persona cara tornata da un viaggio (gioia)
– un amico non ti fa giocare, hai perso il tuo gioco preferito (tristezza)
– un compagno ti prende in giro, tuo fratello rompe un tuo gioco (rabbia)
– sta arrivando un temporale e senti dei tuoni, vicino a te c’è un grosso cane non al
guinzaglio (paura)
– ti si sono strappati i pantaloni, cadi davanti agli amici (vergogna)
– la maestra ti riporta una verifica, la mamma non arriva a prenderti (preoccupazione)
Può essere molto utile riflettere insieme sul fatto che a volte una situazione può suscitare emozioni diverse nelle diverse persone sottolineando che non c’è un’emozione giusta.
Servono le faccine delle emozioni e un sacchetto di carta. Ciascuno, a turno, prende una faccina e racconta un episodio in cui si è sentito così. Se non viene in mente nessun episodio personale, può raccontare un episodio di un amico oppure di un personaggio di qualche racconto o cartone animato.
Ovviamente tutti questi giochi possono essere fatti con più bambini insieme (fratelli, sorelle, cugini, amici), vi basterà solo preparare una quantità maggiore del materiale descritto.
Spero che queste attività possano esservi utili per parlare di emozioni con i vostri bambini
e mi auguro di avere stimolato la vostra fantasia per crearne di nuove.
Se vi va condividetele con noi nei commenti qui sotto, potranno essere utili ad altri genitori.
Buone emozioni a tutti!